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SAMBUCI1



A voi fecondi clivi
     Sabini, a voi vestiti
     3Di frondeggianti viti
     E di feraci ulivi,
     Tra cui muggendo viene
     6Il turbolento Aniene,

A voi, nel roseo incanto
     Del moribondo sole,
     9Sante d’amor parole
     Disse d’Orazio il canto,
     Ma del tripudio il giorno
     12Passò senza ritorno.

Rade, ai pendii fiorenti
     Dove ridean le vigne,
     15Germoglian le gramigne
     Agli sparuti armenti:
     Nega al villan la vita
     18La terra insterilita.

  1. Frammento. Tutti ricordano ancora la fame sofferta dagli infelici abitatori di Sambuci (Roma) nell’inverno del 1805.