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argia sbolenfi | 133 |
Tu visiti e curi
Con equa fortuna
Palazzi e tuguri,
Altare e tribuna
40E avvolto di porpora
De’ plausi tra il suono,
Favelli sul trono.
Ma guai se vapori
Dal patrio forame
45Recandone fuori
Il glutine infame!
Purissimo spirito
Che l’alvo ricrei
Allor più non sei:
50Ma pregno diventi
D’essenze funeste
Che ammorban le genti
Col tanfo di peste
E guasti e contamini
55I lini più ascosi
Di segni schifosi.