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argia sbolenfi 99


Grossi e ritti erano gli alberi
     Con le vele di cerotto,
     Con le sartie e con le gomene
     20Verniciate di decotto;
          E la nave fabbricata
          Di campeggio e legno quassio,
          Era tutta incatramata
          24Di ioduro di potassio,

Drappeggiati in negre tonache
     Molti giovani assistenti
     Impastavano le pillole
     28Lassative od astringenti,
          Le supposte, i vescicanti
          E gli empiastri da enfiagione
          Da servire ai naviganti
          32A merenda e colazione.

Un po’ il fuoco che facevano,
     Un po’ il caldo naturale,
     In quel tanfo farmaceutico
     36Mi sentivo venir male;
          Per cui, visto un recipiente,
          Ci sedei sopra di botto
          E, vedendo un assistente,
          40Chiamai forte — Ehi, giovinotto! —