Pagina:Rime (Vittorelli).djvu/7


( vi )

vertite, le quali confidentemente mi espose in una lettera scritta dagli ozii tranquilli della sua Villa. Mi prendo l’arbitrio di rendere di pubblica ragione la lettera stessa, poichè niuno può meglio espor le sue idee di quello da cui provengono, e niuno saprebbe farlo con tanto amabile ritrosìa, e con tanto graziosa naturalezza, quanto l’ha saputo fare egli stesso.