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Deh! poi che gli alti Superi
I nostri voti accolsero,
Tutti que’ don ricuperi,
Che i morbi rei gli tolsero.
Non osin più le indomite
Febbri co gli occhi maceri
Destargli in seno un fomite,
Che lo depredi e laceri.
Lo ricominci a pascere
Sodo vigor Nestoreo,
E cento volte nascere
Ei vegga il crine arboreo.
Io mando un grido altissimo:
Tu, che le sfere domini,
A lieto fin tardissimo
Serba il miglior de gli uomini.