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Ecco il forte Parise. Ei sol determina
L’empio affrontar, benchè minacci e sibile:
Divin coraggio nel suo petto germina,
E vantan l’armi sue tempra invincibile.
Già già le afferra, e in un baleno estermina
Il nemico del cielo Angue terribile.
Corron le genti a l’orrido spettacolo,
E portano le squame al Tabernacolo.
* * *
Questo è ben altro che d’insulsi e frivoli
Concetti il vago Sermoncin dipingere.
Questo è ben altro che ne’ Toschi rivoli
La lezïosa paroletta intingere.
Questi son pregi, che a lui solo ascrivoli,
E che di laude eterna il debbon cingere:
Questi sono aurei fasti, opre magnanime
Riserbate soltanto a le grand’anime.