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Al P. Calvi Antiquario e Storico.
Per Nozze.
Tu, che qual chiara e inestinguibil face,
Che al dubbio peregrin lume dispensa,
Spargi di vivi rai l’ombra più densa
De la rimota antichità fallace;
Alza lo sguardo, che pensoso giace
Su i vetusti papiri, e su la immensa
Prisca serie de’ nummi, in cui si addensa
L’invidiosa ruggine mordace.
Indi ti volgi a i duo novelli Amanti
Che in premio de i sospir teneri e casti
Oggi allaccia Imeneo di nodi santi.
Poi dimmi, o Calvi, se finor mirasti
Due più bell’alme, due più bei sembianti
Ne’ bronzi antichi, o ne gli antichi fasti.