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Al Chiarissimo Sig. Giacomo Chiodo, Compilatore delle Venete Leggi, essendo eletto Parroco un suo fratello.


Esci da l’ombre, dove teco alberga
     Lo stuolo immenso de le Adriache Leggi,
     E dove il bel Volume orni, e correggi 1
     Onde limpido e schietto il Vero emerga.

Esci, e a l’ampia città dando le terga,
     Su barchetta, che rapida galleggi,
     Afferra il lido, e cerca i pingui greggi,
     Ch’ or del Germano tuo bacian la verga.

Vedrai quelle felici alme campagne,
     Ove ride la gioja, ov’ altri mai,
     Fuor che il tradito rusignuol, non piagne.

E i Codici membrando: a che (dirai)
     Sudar io più, se tra i bifolchi e l’agne
     Quel Dritto, ch’ io ricerco, al fin trovai.

  1. Egli soprantendeva allora a una nuova edizione del Veneto Statuto Civile, accresciuta, riordinata, purgata da gravissimi errori.