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Al Nobil Uomo Ferdinando Toderini per la Professione di sua Figlia
Sonetto allusivo all’aria sorridente espressa nel ritratto della sacra Sposa, dipinto dal celebre Castelli, prima che Ella entrasse nel Chiostro.
Qual io la veggio con un riso in bocca
Da maestri colori espressa al vivo,
Tal era un dì Costei, quando il nativo
Dolce albergo lasciò, rosa non tocca.
Tal è pur oggi, che l’aurata ciocca
Offre del crine in su l’altar votivo
Fra il lieto suon de l’organo festivo,
E il vano pianto de la turba sciocca.
Odi, Fernando, e l’amor tuo consola:
Regnerà sempre il gaudio entro quel viso,
Nè involar gliel potrà chi tutto invola.
Anzi tu stesso un giorno in Paradiso
Fra le bell’alme da la nivea stola
Conoscerai la Figlia a quel sorriso.