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Ve’ quanti, o Febo, rimatori inconditi
Per la bella Simona oggi si sfiatano,
Che ne’ sacri di Pindo antri reconditi,
E ne l’Aonia valle or si dilatano.
Cresce la piena ahimè. Febo, nasconditi
Dietro le foglie di quel verde platano,
Se udir non vuoi ciocchè la turba indomita
Dal gorgozzule impuro a l’aure vomita.
* * *
Pulcinella frattanto non dormicchia,
E, giunto il dì novel, quando le rutile
Chiome sparge l’aurora, e si sviticchia
Da i freddi amplessi del consorte inutile,
Va cercando Pandora, e Farfanicchia,
Garrule tutte due, che il cielo ajutile,
Onde invitino a mensa e grandi, e piccioli,
A una mensa ben d’altro che di ciccioli.