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Ma superato quel crudele ostacolo,
     Rompiamo, disse, omai lo scilinguagnolo:
     Amor m’assisterà con un miracolo,
     Amor che non è certo un pizzicagnolo.
     Vedrò l’amato Bene, e s’io non placolo,
     Queste luci sciogliendo in un rigagnolo,
     Più disumano core, e cor più rigido
     Non ha Boote procelloso e frigido.

* * *


Giunto a la porta del fatal ricovero
     Tutto quanto si agghiaccia, ed informicola:
     Batte pian piano a l’usciolin di rovero,
     E lagrimando queste voci articola:
     O amabile fanciulla, io sono un povero,
     Che mezzo brustolata ha la cuticola:
     Amore, Amor, nè vi dirò pantraccola,
     Tutto ardendo mi va con la sua fiaccola.