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Grossa è la testa, e l’occhiolino vivido
     Gocciola sempre, come fa la pevera,
     Sempre lambicca, e d’un fiumetto livido
     Gl’incancheriti ganascioni abbevera.
     Patisce il mento, e il naso un certo brivido,
     Che insieme or li congiunge, ed or gli scevera;
     E al labbro penzolon tramanda l’ugola
     Di fresco timo una odorata nugola.

* * *


Già l’ama Pulcinella senza termini,
     Nè ride più, nè più motteggia, o frottola:
     Già sente il mal di capo, il mal de’ vermini,
     E va girando come una pallottola.
     Spesse fiate avvien ch’ ei si determini
     Di gire a la sua vaga bamberottola:
     Parlar vorriale, nè sa come diavolo
     Presentarsi a la Bella, e resta un cavolo.