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anacreontica iii.
Ascolta, o infida, un sogno
De la trascorsa notte.
Parevami le grotte
D’Alfesibeo mirar;
D’Alfesibeo, che quando
Alza la verga bruna,
Fa pallida la luna,
Fa tempestoso il mar.
Padre (io gridai) nel fianco
Ho una puntura acerba.
Con qualche magich’ erba
Sanami per pietà.
Rise il buon Vecchio, e disse:
Fuggi colei, che adori.
Erbe per te migliori
Alfesibeo non ha.