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Pieno di luce nuova
L’occhietto cilestrino
Già medita il destino
Del più ritroso cor.
Già torna in quella faccia
Serena e lusinghiera
L’ilarità primiera,
E la magia d’Amor.
* * *
Io stesso cinto il crine
Di pallidi amaranti
Dirò prosteso avanti
Al Dio benefattor:
Grazie, o figliuol d’Apollo,
Ch’ odii le afflitte piume.
Grazie, pietoso Nume,
De i mali sgombrator.