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AL LETTORE






Dopo le tante e svariate publicazioni di scritture volgari del trecento, specialmente di poesie, che sonosi fatte nel secolo passato e più nel presente, potrà forse alcuno non credere che tuttora rimanga alcuna cosa di inedito, che abbia non diremo del buono ma solo del ragionevole. Nulladimeno le poesie di Cino di Francesco Rinuccini, che oggi mettiamo per la prima volta alla luce, parrebbero a noi da dirsi non pur ragionevoli ma degne di lode; e come tali aveale già sentenziate il buon Crescimbeni, quando un secolo e mezzo fa, le giudicava «assai culte e leggiadre e tali che dichiarano l’autore uno dei migliori che in que’ tempi si sforzassero d’imitare il Petrarca»; tanto che fino d’allora gli pareva da maravi-