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di cino rinuccini 31

Tutta salute vede
     Chi vede questa Dea, che dal ciel viene,
     3Per cui libertà a me perder conviene.
Leggiadria, gentilezza ed onestate
     Seggono in lei com’ in lor proprio sito,
     Con perfetta beltà: e chi la mira
     Empie sì l’alma pur d’ogni bontate,
     Che con vil cosa non può star unito,
     9Ma ’n dolcezza d’Amor sempre sospira.
Dunque l’alma che tira
     Da lei ciò che quaggiù si può di bene,
     12Ringrazia la sua fe ch’a lei mantiene.




O gran signore appellato Cupido
     Che Febo signoreggi, Marte e Iove
     3Ed ogni intelligenza che ’l ciel move;
Intelletto, virtù arte e scïenza
     Prendon principio dal dorato telo,
     6E da Venere tua e dal suo cielo;
Te ringrazio, a cui poi servo fu’
     8Sentito ho ben, che mai non sentì più.




Qual maraviglia è questa,
    Che tante volte in voi l’alma non guarda
    3Che di nuove bellezze il cor non arda?
O pargoletta scesa
    Quaggiù nel mondo su dal terzo cielo
    6Per mostrar qui tua bellezza infinita,