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di cino rinuccini 27

La fe ch’ha posto dentro il mio signore
     È tal, che come vuol governa e piglia
     La signoria di me; poi m’assottiglia
     4Le membra sì, che ’l lor vivo colore
Non portan più, ma tant’è ’l fiero ardore
     Che ciascun spiritel d’amor bisbiglia,
     E priega morte, cui catun somiglia
     8Ch’in un punto finisca tal dolore.
Onde, Ruberto mio, con mente pura
     Priega colui ch’ha potenza infinita,
     11Che d’esto vivo inferno i’ esca fuori;
Sicchè l’alma che trema di paura,
     Non si disperi all’ultima partita,
     14Tal ch’io ne perda il cielo co’ suo’ onori.




Saggio è colui che bene spende il tempo,
     E saggio è quel che leggiadro ad Amore
     Onestamente serve, sicchè Amore
     4Seguir gli fa virtù ’n giovinil tempo;
E poi quando ne viene il vecchio tempo,
     Va diponendo la forza d’Amore,
     E veste l’alma sua d’un altro Amore,
     8Per maritarsi a Dio in cotal tempo.
Ma più saggio è colui che sua giornata
     Corregge sì, ch’altro non cerca il core
     11Che bramar sempre aver l’alma beata.
Ond’io v’ho per più saggio, e tal giornata
     Vi secondi Jesù, chè ’l vostro core
     14Nel fin si posi in la vita beata,