Pagina:Rime (Rinuccini).djvu/37


di cino rinuccini 25

Gli angosciosi sospiri, i quai nasconde,
     Nel tristo petto il mio antico signore,
     Nulla ragionan altro che dolore,
     4Che lagrime infinite agli occhi infonde.
Perir non curerei nelle sals’onde,
     Sol per por fine al tormentato core;
     Ma per più pena mia provede Amore
     8Con qualche speranzetta e non so donde.
Ond’agghiaccio, ardo, triemo in ciascun tempo,
     Impallidisco, arrosso e disfavillo
     11Quando cognosco la mia dura sorte;
E perchè in tanto mal troppo m’attempo,
     Col tristo lagrimar ch’ognora stillo,
     14Merzè, merzè, ti chero, o dolce morte.




Dolenti spirti, ornate il vostro dire
     E gitene a madonna reverenti,
     E le mostrate i gravosi tormenti,
     4Che sente dentro il core e ’l gran martire;
E conchiudete poi che sofferire
     Cotal battaglia non siete possenti,
     E che vedete i vostri sentimenti
     8Disperarsi ed elegger di morire.
Forse vedrete il viso scolorare,
     Che fa quel che mai più fu visto in cielo,
     11Col lume di due stelle oscura il sole;
Allor potrete alquanto confortare
     Il cor che triema d’amoroso gielo,
     14E di sua morte già più non gli dole.