Io sento sì mancare omai la vita
Per la gran crudeltà, ch’io non so, Amore, 3S’io potrò prolungar tanto la vita,
Che me sfoghi parlando in cotal vita,
Qualor mi fa provar chi ha ’l cor di marmo. 6Nè fe ch’a lei portassi in la mia vita
Niente valmi, ond’io ho in odio la vita;
Poich’è venuta sì selvaggia e fera 9Che già mai in selva tal fu vista fera
Quale è costei, per cui non posso in vita;
Onde umil priego te, o dolce morte, 12Che tu mi facci far solo una morte.
Che molto è me’ finire in una morte,
Che morir mille volte alla sua vita. 15Adunque, fin de’ mali ottima morte,
Finisci queste membra, che ho già morte,
Chè ferir non le possa più Amore, 18Che mi fa peggio che non fai tu, morte.
E però ’ miei sospiri e pianti, o morte,
Annulla tutti, e sotto un picciol marmo 21Chiudi le stanche membra, ed in tal marmo
Teco sempre le posa, o fida morte,
Sì ch’io non veggia questa bella fera, 24Che per mia pena nacque tanto fera.
O paese d’Ircania, cotal fera
Già non vedesti mai che porta morte