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di cino rinuccini 9

Io veggio ben là dove Amor mi scorge
     Lusingando mia sensi a poco a poco,
     E come la ragione è morta, il foco
     4Va sormontando: s’altri non mi porge
Miglior medela, li fero mal risorge
     Moltiplicando nell’usato loco:
     Il perchè chiamo morte e son già fioco,
     8Nè questa mia nemica se n’accorge.
Che del mio lamentar venuta è sorda,
     E ’l sensibile cor fatto ha di smalto
     11Ond’altro mai che pianti o sospir merco.
Nè val che la ragion par mi rimorda
     Tanto fu ’l colpo suo profondo ed alto,
     14Che cieco il danno mio centra me cerco.




Amor, tu m’hai condotto sì allo estremo
     Ch’io non posso durar più nel tuo foco,
     Ma sento mancar l’alma a poco a poco,
     4E ’l debil corpo al tutto venir meno.
Ed ogni spirto ho sì munto e leno,
     Ch’io abbandono già lo tristo loco,
     Dove per lamentar son fatto roco
     8Nè più di te, o crudel morte, temo.
Ma ben ti prego, signor mio, ch’allora
     Che uscirò fuor di questa mortal vita,
     11Ch’esta Fenice e delle donne donna
Non senta come Amor per lei m’accora;
     Perchè pietà sua bellezza infinita
     14Turberebbe, e di lacrime la gonna.