15Ch’ha ’n se la bella donna dentro ascusa.
Perchè umìl mi dichino
A domandar perdono, a voi dicendo 18Ch’io non posso ridir quel ch’io comprendo.
I capei d’oro, la spaziosa fronte
Dove ridon le rose, 21Nere ciglia amorose,
Con una via di latte che divide
Dall’altro a l’uno infin ch’al naso smonte, 24Dove drittura pose
Natura, e dove ascose
Degli occhi il lume di mie stelle fide, 27Disparir fanno il sol, dove Amor ride;
Con guance che di perla orientale
Hanno color, nè tale 30Più visto fu la piccioletta bocca,
Co’ sottil labbri fiocca
Soave odore da’ suoi nivei denti 33E ’l mento è sì pulito, che si scocca
Policreto e sue genti.
Quando riguardo tal bellezze fiso, 36Non so s’io sono in terra o ’n paradiso.
La svelta gola è colonna polita,
Che sostien la cervice 39D’esta bella Fenice,
Con color cristallin che sempre splende.
E l’ampie spalle ov’è biltà compita, 42E’ bracci a cui ne lice
Ciò che ’l pensier ne dice,
Se tra lor fossi, o beata tua vita. 45Le bianche man, le sottilette dita