Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
viii |
lustri per lettere, e per degnità, la quale il sig. G. Aiazzi premise ai Ricordi storici di Filippo figliuolo appunto del nostro poeta1. A noi basterà di ricordare che nacque attorno al 1350 e cessò di vivere nella morìa del 1417; onde noi a ragione dicemmo appartenere i suoi versi al secolo decimoquarto, perchè non è a credersi ch’egli attendesse gli ultimi anni della vita per cantare d’amore, e porre in rima le bellezze della sua donna. Ebbe costei nome Elena, ma a qual famiglia appartenesse non ci è neppur dato congetturare.
Come documento di gentile poesia, e di lingua di quel tempo felice, i cultori delle lettere vorranno accogliere di buon grado questo piccolo ma geniale libretto. E dappoichè fu da noi publicato in occasione di un matrimonio, portiamo fiducia che altri di questa città vorrà imitarci; stampando in simili domestici avvenimenti, in cambio dei soliti epitalami e di que’ sonetti che vivono un giorno, alcuna scrittura che per la lingua, per il pregio della antichità, per essere monumento di storia, possa riuscire agli studiosi e grata ed utile insieme.
Lucca, Aprile 1858.
- ↑ Stampati in Firenze, Piatti 1840 in 4.° Vedi a pag. 126