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xxii prefazione.



Così mi sembra di non essermi scostato dal testo se non per ragioni metriche ed ortografiche; così mi sembra d’aver data una lezione giusta ed esatta e non molto lontana da quella che dovette essere originaria.

Questo essendo il sistema da me seguito nella riproduzione delle rime di Lapo, sento anche il dovere di rispondere ad una obbiezione che mi può esser mossa: il poco conto, cioè, che io fo del codice Vat. 3214. Se quest’obbiezione mi fosse mossa, risponderei che i due testi — Chigiano e Vaticano — non presentano altro che delle varianti ortografiche, varianti che, come quelle del testo Chigiano, facilmente si possono ridurre ad una lezione comune. Ed ecco per esempio la canzoncina che col nome del Gianni sta nel Vaticano 3214, a carte 120a: