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60 | canzoni. |
Pistoia e d’altri del secolo XIV, Firenze, Barbèra, 1862. Essa, infatti, è di Lapo Gianni, al quale è data da un numero considerevole di codici, quali il Chig. i.. viii, 305; Vat. 3214; Riccard. 2846; Ashb. 479; Codici Bartoliniani; Parigino 557 etc. Il dott. Umberto Nottola, Studi sul Canzoniere di Cino da Pistoia, Milano 1893, dà a pagina 16 l’elenco dei codd. che contengono questa canzone: ebbene, di tredici codici a lui noti, ben dieci l’attribuiscono a Lapo, e solo due a Cino, cioè: Barb. xlv. 47, nel quale cod. il nome di Cino mi pare di mano alquanto posteriore alla scrittura del testo, e Magl. vii, 1076; adespota sta nel Marc. ix it. 63. Per la discussione sull’autenticità di questa canzone, vedi il mio scritto: Lapo Gianni cit., pagg. 101-104. Vedi anche: Fiacchi, Scelta di rime antiche, p. 5, ove si apprende che anche il Cod. Pucci attribuisce questa canzone a Lapo, non a Cino.
2. B. guastratice; 4. B. factore; 7. V. kenonte mi; 9. C. meglore; B. eleggier; 11. V. miseri e kiamata; 15. C. tolli; 16. C. si ultimo; V. on; 17. V. Morte, senza l’o; 18. V. compassione; 19. V. fala rag.; 20. ragione, per la rimalmezzo; B. a falsa; 23. B. giuditio; 24. C. ch eo scovra; V. k a la stagion; 25. V. le leggi provar; 31. V. a farla; 32. R. B. io vi porrò; 35. C. B. V. desidro che uisi