dinanzi a cui porrò di te lamento?
Altrui non sento ch’al divin fattore, 5perchè tu, d’ogni età divoratrice,
se’ fatta imperatrice,
che non temi nè foco, aigua ne vento,
non ci vale argomento al tuo valore:
tuttor ti piace eleggere il migliore 10e ’l più degno d’onore.
Morte, sempre dai miseri chiamata,
e da’ ricchi schifata come vile
troppo se ’n tua potenza signorile,
non provvedenza umile, 15quando ci togli un om fresco e giulivo,
o ultimo accidente destruttivo.
O morte nata di mercè contrara,
o passione amara,
sottil ti credo porre mia questione 20contra falsa ragion de la tu’ovra;
perchè tu fatta nel mondo vicara
ci vien senza ripara
nel die giudicio avrai quel guidardone