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VI.
Chi vuole aver gioiosa vita intera
fermisi bene in amar per amore,
ed aggia canoscenza dritta e vera
senza partir da ciò su' cor null'ore;
ma solo guardi che sia la matera
tal, che per fine non segua dolore,
e che partendo e stando già non pera
che d'esso non sia nato bon savore:
Non tegno amor già quel che fina1 male,
ma volontà villana ed innoiosa 2
per sol seguire al vizio mortale.
Ma tegno amor che vai sovr'ogni cosa
quel, ch'ama il corpo e l'alma per iguale,
ricchezza e povertà, qual venir osa.
VII.
Molto m'è viso che sia da blasinare3
chi puote e non tener vuol buona via
e chi più crede un falso lusingare
ch'un dolce amaestrar di cortesia.
E anche più chi non sape acquistare
e l'acquistato perde a sua follia,
e lascia quel che doveria pigliare,
e prende ciò ch'onn'altr'om lasceria.
E sovre tutto i' blasmo forte ancóra
chi, per su' ngiegno, di leale amico
fa che nemico sempre li dimora.
Ormai 'ntenda chi voi ciò ch'i' dico
e' mpari senno chi bisogno fora.
Se no li piace indarno mi fatico.