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IV.


Amico mio, per dio, prendi conforto
     in questa tenebrosa val mondana,
     mentre che ci dimori, e vieni a porto
     in qual maniera far lo puoi più sana

né non ti lamentar già d'alcun torto
     che ci ricevi, né ti paia istrana
     cosa ch'avvenir veggi, ma accorto
     dimora de la ria farti lontana.

Che questo mondo fue così chiamato
     da la scrittura che' santi trovaro,
     che non ci vien neun, sì sia beato,

ch'assai lo stallo no li sembri amaro:
     onde se ci ti senti tu gravato
     in pace il ti comporta ch'i lo' mparo.


V.


I' vivo di speranza: e cosí face
     ciascun ch'al mondo vene, al mi' parere;
     e, poi mi veggio compagnia avere
     di tanta buona gente, dòmmi pace.

Tuttor aspetto e l'aspettar mi piace,
     credendomi avanzar lo mi' podere:
     così segue ciascun questo volere
     e 'n sì fatto disio dimora e giace.

Ma tutta volta ci è men tormentato
     quei che si sape acconcio comportare
     ciò che ne lo sperare altrui avene.

Non dich'io questo già certo per mene,
     che 'n nessun tempo l'ò saputo fare,
     e s'or l'apprendo, l'ò car comperato.