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Abbiamo così fissati i quattro codici che più schiettamente rappresentano quattro tradizioni remote del sec. XIV nella lettura della canzone; ma essi non hanno un valore assoluto dovendo essere purificati di tutta quella parte che è o arbitrio o costume individuale: arbitrio nel significato, costume nell’ortografia. Saranno criticamente accettabili quelle lezioni che abbiano a loro garanzia almeno tre di questi codici: pur anche da le varie lezioni si potrebbe venire ad una più stretta risultanza critica fra i quattro cdd. maggiori.
Osservando i versi di più profonda mutazione, si hanno queste relazioni:
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Ad una regola generale di uguaglianza, Ca uguale Cap¹, Mart uguale a Ba, non si oppongono che due casi nei vv. 24 e 28. Per il v. 24 la differenza è:
Ca - pesanza — Mart - posanza — Ba, Cap¹ - possanza.
Cominciava già nel sec. XIV a decadere la forma «pesanza», onde può essere venuta occasionalmente in Ba e Cap¹ la correzione: «possanza» tanto più che essi presentano larghe traccie1 di influenze correttive.
Per il v. 28 la cosa è più grave. Abbiamo:
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- ↑ Si riscontrano in quei luoghi, in cui si vede la ricerca di una maggiore chiarezza, la quale dà lezioni opposte a gli altri tre codici. Per Cap¹ i versi:
44 - fuor di natura di misura torna.
59 - non può coverto star quand’è sorgiunto.
66 - dunquelli meno che da lei procede.
71 - Canzon mia tu puoi gir sicuramente.
e per Ba i vv. 9 - di voler mostrare.
» 10 - la ove nassce.
» 38 - non che opposito natural sia.
» 39 - ma quanto che da ben perfetto torto è.
» 51 - e vol chom miri in un formato luoco.