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codici e li rendono differenti da gli altri gruppi1. È palese che Lb² discende da Mm 2 e si può quindi escluderlo da la discussione per la ricerca del codice più notevole e con lui Ma², suo fedele seguace. Rh, che ha relazioni più che tutto con Lh3 non può essere nè discendente nè ascendente diretto4 di alcun altro, nè Lh può essere generatore di Rh5. Se poi si esamina il testo6 del commento di D. del Garbo, si vede che esso ci è rappresentato, più che da gli altri, da Mm e Ce7 e come Ce dimostri la discendenza graduale a le lezioni speciali del commentatore8: ma non possa essere l’originale del commento stesso9. Rh non ha nome di com-

    «che io» quando il «perch’io» aveva significato causale, come appare dal più chiaro «per cui» dato da altri mss. Ciò quindi esclude la prima ipotesi che in Mc, Lm si debba cercare l’origine di questo mutamento, portando essi: «che io deggia».

  1. Esempi: v. 34 - cui è vinto amico.
                        » 39 - da buon proposto.
                        » 58 - lo piacere incerto.
                        » 62 - non segue merto.
                        » 64 - complesso bianco.
                        » 69 - dice degna in fede.
  2. Vedi le varianti: v. 10 - la ove si posa.
                                     » 34 - di cui è vinto amico.
                                     » 42 - a questo può valer.
                                     » 51 - non fermato loco.
                                     » 52 - destandosi ella.
                                     » 68 - luce raude.
                                   » 69 - Mm: degnā fede — risolto da Lb²: degna fede, mentre gli altri dànno: degna ’n fede.
  3. Vedi i vv. 10 - la ove possa.
                     » 37 - la quale aita.
                     » 51 - Rh: in infermato — Lh: in un fermato.
                     » 52 - destandosi ira etc.
  4. La discendenza è esclusa dal mantenere Rh il «voglia» per il «deggia» del primo verso: la ascendenza da i vv. 14 - il fa mostrare.
                                   » 17 - de far dallume.
                                   » 33 - ragion si vale.
                                   » 54 - e non si trova.
                                   » 58 - il bel piacer incerto.
                                   » 60 - selvaggi in la beltà suoi.
                                   » 67 - di fuor del suo color esser diviso.
                                   » 69 - dice al tutto in fede.
                                   » 73 - assai laldata.
  5. Esempi: il citato v. 1 e vv. 53 - huom che nol prova.
                                                 » 68 - luce rande
                                                 » 69 - dice dengna in fede.
                                                 » 74 - sì adornata — Rh: sì ornata.
  6. Vedi: Pasqualigo, op. cit.
  7. Esempi: v. 52 - destandosi ella — v. 51 - Mm: non fermato loco.
  8. Esempi: v. 1 citato e discusso e:
              v. 10 - Ce: la ove posa        — Mm: la ove si posa — Lh: la dove possa.
               » 14 -    »   il po’ mostrare — »   il può mostrare, con gli altri.
               » 51 -    »   non in fermato — »   non formato
               » 60 -    »   selvaggie la beltà suo dardo — Mm: selvaggio la beltà etc.
  9. Vedi v. 5 - ed al principio.