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ove rappresenta quell’unione maggiore1 di Ld, Mb, Ri in confronto di Rg, pur rimanendo essi dipendenti da una prima fonte comune. Questo confronto serve anche a stabilire quali sieno evidenti errori2 di Ba ed a formare con ciò la più pura tradizione, da cui venne l’intero gruppo.

La contenenza generale dei mss. Ca, Cap², Lc, La, Lb, Ma, Pa, Par¹, porta ad unirli tutti in un solo gruppo. Di Ma, Pa, Par¹, ci si sbriga presto, perchè Ma non è che una copia tarda di Lb, di cui ha soltanto invertito l’ordine, omettendo la spiegazione di questa canzone fatta da Jacopo Mini: Pa e Par¹ non sono che copie3 della raccolta aragonese, meglio conservataci da Lc: e poi che il Magnifico la raccolse, noi potremo facilmente stabilire che, essendo Lc uguale nel numero delle rime del nostro e nell’ordine a Ca4, l’opera del Medici si limitò per il Cavalcanti a trarre tutte le rime unite da un codice che, se non era Ca, a questo era parallelo, esercitando in minima parte la sua critica di selezione. L’esame poi delle varianti trae a stabilire quanto provenga da la mano rammendatrice del raccoglitore.

La ha contenenza uguale ad Lc meno due sonetti e due ballate5.

Lb sarebbe uguale ad La, ma per avere i due sonetti mancanti in La, si avvicina più ad Lc e, pur mantenendo l’ordine interno nei gruppi delle rime, inverte l’ordine esterno dei gruppi6 e, per una profonda variante nel primo verso di un sonetto7, si unisce ad La e non ad Lc.

Cap², che si unisce ad Lb in questa variante, ha l’ordine di La ed il contenuto di Lb: si deve quindi ritenere che Cap² ed Lb provengano da quella fonte istessa, da cui discese La, fonte parallela a quella da cui venne Lc: ma Lb invertì l’ordine dell’esemplare ed La omise i due sonetti. Cap² sarebbe il testimonio più puro di questo codice originale parallelo ad Lc. Questa maggior purezza di

  1. Esempi: v. 5 - ond al presente — Rg: ondio al — Ba: undio al.
                     » 14 - lo può mostrare — Rg: il può mostrare.
                     » 34 - diserve male — Rg: dicierne — Ba: discerne, etc.
  2. Esempi: v. 3 - e sì altiero.
                     »   4 - possia il ver.
                     » 65 - chi ben aode.
                     » 66 - perchel mena de chi da lui procede.
                     » 68 - mezzo scuro lucitade.
                     » 73 - ch a sai lodata.
  3. Pa ommette una ballata ed un sonetto. Quanto a Par¹, giustamente osserva il Renier nella recensione della citata opera dell’Ercole (Gior. stor. della lett. it., Vol. VI, pag. 402) che esso non è una vera copia di Lc, ma è in fine mutato d’ordine. Vedi anche: T. Casini: Antiche rime bolognesi, p. XIV.
  4. Meno il sonetto a Guittone: - «Da più a uno face un sol legismo» - e la corrispondenza con Guido di Lapo Uberti, Nuccio Sanese, Gianni Alfani e Cino da Pistoia.
  5. I sonetti: «Amore e monna Lagia e Guido ed io» — «Se vedi amore assai ti prego, Dante» - e le ballate da l’Ercole ritenute apocrife: - «Io vidi donne con la donna mia» - «Sol per pietà ti prego, giovinezza».
  6. La, Lb, Cap² dànno: «Chi potrebbe mai credere, Nerone...» — gli altri tutti: «Novella ti so dire, odi, Nerone...».
  7. Mette cioè prima i sonetti, poi le ballate e poi le canzoni, mentre gli altri hanno prima le ballate e fra queste le due canzoni e poi i sonetti.