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Cap¹, Mq, Mn, Ml, Mk, Mh, Mg, M’a, M’b, Lk, Lp, Vc, dànno:

fuor di natura di misura torna

tutti gli altri, salvo leggiere varianti, dànno:

ch’oltre misura di natura torna.

Dal primo gruppo si possono staccare i codici che portano il nome del Verino secondo1, Mn, Ml, Mk, ai quali dobbiamo aggiungere Lp, che non serba il nome del commentatore, ma si unisce al gruppo per le sue varianti in modo assoluto. Si dovrebbe ritenere fra questi mss. come testimone più sicuro dell’opera del Verino l’autografo (Mn), ma esso nel primo verso del commiato si stacca da gli altri tre2, i quali dànno una lezione identica a la lezione data da tutti gli altri codici di questo primo gruppo, formato su la variante del v. 44. Mn è tutto pieno di note e correzioni ed attesta il lavoro preparatorio del commentatore, mentre gli altri, specialmente Ml, ci sono testimoni della lezione che il Verino adottò definitivamente nella sua lezione del 15 settembre 1566: onde si può credere che il commentatore, avendo a mano codici di lezione diversa da quella del gruppo a cui si attenne, dubitasse fra le due lezioni ed in fine scegliesse quella del gruppo che più gli era servito di guida.

Ma per istabilire quale fu l’opera dell’interpetre dobbiamo ricercare quale fu il codice, su cui Francesco Vieri intraprese l’opera sua. Certo fu uno dei codici che abbiamo raccolto nel primo gruppo, dei quali si hanno gruppi minori, onde:

Mg sta con Mh, contenendo ambedue la canzone ed il sonetto: «Io vidi li occhi dove amor si mise» - e portando lezioni speciali:

Mq sta con Lk3 per questa canzone e per l’attribuzione al Cavalcanti della canzone in lode dell’imperatore: «Virtù che ’l ciel movesti a sì bel punto». — Nessuno però di questi gruppi minori fu origine del Verino,

  1. In Mn, che è mss. autografo, si ha: «Le chiose di ms. Franc. Verini nipote ord.° accademico fiorentino da leggersi piacendo a Dio questo anno 1566 di settembre al consolato di ms. Leonardo Salviati». — Si può quindi ritenere che Mn rappresenti il lavoro preparatorio e sia antecedente al 1566. Ml invece, che è una raccolta esclusiva di opere del Verino, appare posteriore: «.... si espone la canzone di Guido Cavalcanti, letta publicamente nell’Accademia di Firenze questo dì XV di settembre 1566 nel consolato di ms. Leonardo Salviati».
  2. Tu puoi sicuramente gir, canzone. —       Mn con il gruppo avverso.
    Canzon mia, tu puoi gir sicuramente. — Ml, Mk, Lp con il gruppo simigliante.

  3. Lk altrove si stacca da Mq portando la ballata: «Poi che di doglia etc.» e la canzone: «Io non pensava che lo cor già mai» che non sono in Mq: ma, essendo Lk facilmente dimostrabile discendente di Mq, la differenza non ha valore se non in quanto rappresenta una aggiunta fatta più tardi dal raccoglitore di Lk.