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nei sonetti1, della forma «al mi’ parere» là dove il poeta insegna e non canta appassionatamente il suo amore.

Questa tendenza del poeta rivela una sua cura di non gravare troppo la sua opinione, come invece faceva l’Orlandi, di cui la boria appare nettamente in tutte le corrispondenze con i poeti.

  1. Sonetto I. - in verità secondo il parer mio....
    » III. - perfetto onore quanto al mi’ parere....
    » V. - ciascun ch’al mondo viene al mi’ parere....
    » XIII. - la più dolce fatica al mi’ parere....
    » XV. - or lo sesto è cortese al mi’ parere....
    » XIX. - di voi cui amo tanto al mi’ parere....
    » XXII. - la ’nde peccato face al mi’ parere....
    » XXXIX. - e quanto al mi’ parer sì mal non ave....
    » LII. - mi par che sien secondo quel ch’intendo...
    » LV. - non puote al mi’ parer di sè mostrare....
    » LIX. - secondo il mi’ parer ma cosa iguale....

    e Guido:

                             Vedesti al mi’ parere ogni valore . . . . . . . . .
                             più che la stella — bella al mi’ parere.

    Di Bonaggiunta a Guido una forma: «al meo parere»: una del Guinicelli: «al mio parvente».