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rasse l’amico, oltre che per una sua vita poco assennata, anche per l’adesione al popolo dopo gli Ordinamenti di Giustizia.

Tentiamo quindi di precisare i termini dell’amore per Giovanna, il quale non durava più quando Dante scriveva il sonetto:


Io mi sentii svegliar dentro lo core.....


ossia era già finito prima del 1290, anno della morte di Beatrice. Certamente Guido amava ancora Giovanna dopo il 1283, data la buona deduzione dell’Ercole relativamente al sonetto:


Guido, vorrei che tu e Lapo ed io.....


cui Guido rispose con il sonetto:


S’io fossi quelli che d’amor fu degno.....


ove diceva che per lui «di merzè non nasce speranza».

Guido quindi non era ancòra benevoluto da la donna. Era il principio? o cominciava l’abbandono? Il quale parrebbe espresso da le parole:


del qual non trovo sol che rimembranza.


Non si può precisare: certo è che qui i tre poeti sono da Dante messi insieme e quindi logicamente si deve porre prima di quello il sonetto:


Se vedi amore assai ti prego, Dante.....


in cui Guido dubita che Lapo sia veramente amoroso e degno di accogliere in sè l’amore.

Resta a vedere un altro sonetto a Dante:


Dante, un sospiro messagger del core.....


in cui nel «servitore di monna Lagia» l’Ercole vedrebbe Guido Orlandi, riferendosi al sonetto


Amore e monna Lagia e Guido ed io.....


Cerchiamo quindi quali furono le relazioni con l’Orlandi. Questo sonetto ultimo rivela che durante l’amore per Giovanna i due poeti erano buoni amici; più anche prova una scapatella del poeta. Prima quindi devesi riportare il sonetto a Dante, perchè l’essersi Guido rivolto a Dante e non a l’Orlandi stesso, fa cre-