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far risplendere in tutta la sua purezza l’opera artistica dell’amico primo di Dante, lieto se il mio nome non figurasse nell’opera, che come quello di un servo fedele, che umilmente raccoglie le cose preziose di un maestro: se non raggiunsi la mèta fu colpa di natura e non di volontà.
Ringrazio qui caldamente tutti gli amici, che mi aiutarono nell’opera mia, con ricerche parziali là, dove il dubbio delle mie prime ricerche mi toglieva la piena sicurezza dei miei passi, ricollazionando per me alcune parti di qualche codice; così ringrazio i miei carissimi prof. Mario Grandi, che rivide per me il Martelliano e Silvio Chitarin, che mi ripetè lo spoglio del ms. della Universitaria di Bologna 2618, quando le occupazioni professionali mi tennero lontano da ogni centro di coltura e di scienza.
Lovere, 27 Giugno 1900.
E. Rivalta.