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A Giovanna.


     Fresca rosa novella,
piacente primavera,
3per prata e per rivera
gaiamente cantando,
vostro fin pregio mando a la verdura.

     6Lo vostro pregio fino
in gio’ si rinovelli
da grandi e da zitelli
9per ciascuno cammino.
E cantine li augelli,
ciascuno in suo latino,
12da sera e da matino
su li verdi arbuscielli.
Tutto lo mondo canti,
15po’ che lo tempo vene,
si come si convene,
vostr’altezza pregiata;
18chè siete angelicata criatura.

     Angelica sembianza
in voi, donna, riposa.
21Dio! quanto aventurosa
fue la mia disianza!