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AD UN AMICO.1


Certe mie rime a te mandar volendo
     del greve stato che lo meo cor porta,
     amor m’apparve in figura morta
     4e disse: — non mandar ch’i’ ti riprendo;

però che, se l’amico è quel ch’intendo,
     e’ non avrà già sì la mente accorta,
     ch’udendo la ’ngiuliosa cosa e torta
     8che i’ ti fo tuttor soffrire ardendo,

temo non prenda sì gran smarrimento,
     ch’avanti ch’udit’ aggia tua pesanza,
     11non si diparta da la vita ’l core.

E tu conosci ben ch’i’ sono amore
     e ch’i’ ti lascio questa mia sembianza
     14e portone ciascun tuo pensamento. —

  1. Origini vicine di Ca, Va, Cap1.