Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
62 |
Alhor novo Arione in mezo à l’onde
Canterò de’ tuoi fatti eccelsi, e divi.
Ma dove son? qual pur m’inganna errore?
Basso stil troppo offende alto valore.
Tù sol de le virtù, che’l Ciel t’infonde,
Tù, che Cesare se’ ragiona, e scrivi.
SONETTO LIX.
Soàvemente lampeggiar d’amore,
E mille uscir di quel bel seno fuore
Ver mè pur mossi alti sospir cocenti
Posso mirarli ad altro oggietto intenti
Ricever nova piaga, e novo ardore
E non morir? ò di nessun valore
Nel gran Regno d’Amor cure, e tormenti.
Come per doglia il core hor non s’impetra?
Come non parte l’alma afflitta, e mesta
A così acerba, & odiosa vista?
Prenda Morte uno stral da la faretra
Se ’l duol non basta, e me tolga da questa
Vita di morte assai più dura, e trista.
ALLE BELLISSIME GENTILDONNE
di S. Pietro d’Arena.
SONETTO LX.
Ecco quanta chiudèa la terza sfera
Quì fiammeggia Beltà, quì gioia vera
Move da’ vaghi angelici sembianti,
Quì |