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MAD. IX.
Gli miei spirti dolenti
Abbandonato m’hanno;
E i sensi, che già fur di fiamma ardenti
Freddo ghiaccio si fanno;
Ond’io chiudo le luci, e mi scoloro,
E crede Amor, ch’io dorma, & io pur moro.
MAD. X.
Il Sol consente pur, ch’altri lo guarde;
Poscia al meriggio infonde
Quà giù tanto calore,
Che ’l Mondo tutto n’arde;
Giunto a l’Occaso poi cessa l’ardore.
Il mio, ch’io ’l miri in fronte non consente;
E m’arde à l’Oriente,
Ed al meriggio; e più m’incende alhora
Ch’altrove il chiama la vermiglia Aurora.
SONETTO XXVII.
Colei può haver, da cui fugge lontana
La gioia: mentre Amor di voglia insana
Nutre sua fè mal nota, ò mal gradita.
Ma che fai meco più speme schernita?
Di consolarmi ogni fatica è vana.
Per tue lusinghe il tristo cor non sana,
E ’ntempestiva homai giunge ogni aita.
Trop- |