Del cuoio del Leone
Scherzavi; e ’l forte Heroe
Sorridendo miravi.
E qual crediam, che fosse
Il tuo diletto alhora,
Che Iole per ischerno
Di lui, trattò più volte
Con la tenera mano
L’armi, ond’ei vinse i più feroci mostri?
Dentro gli humidi chiostri
De le chiare, e fredd’onde
Provano le Nereidi,
E le Naiadi ancor tua fiamma ardente.
I vaghi augelli trà le verdi fronde
Con voci alte, e canore
Spiegan note d’amore.
Tinge di sangue il corno
Per la Giovenca amata
Il Toro non avezzo
Al curvo giogo ancora.
Per tema il core à l’Etiope adusto
Trema, qualhora le macchiate Tigri
D’amor piagato il petto
Scorron de la negr’India i larghi campi.
Nè men paventa l’Africa il superbo
Leon, quando scotendo altier la chioma
Vien con occhi di foco
Ad incontrar ruggendo
L’odioso rivale.
Il terribil Cinghiale aguzza il dente
Si che fulmine par dov’egli arriva
Perche ’l nemico del suo ben non goda.