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All’Illustriss. & Reverendiss. Sig.
CARDINAL S·GIORGIO
CINTHIO ALDOBRANDINI.



SONETTO XVI.


H
Or qual vegg’io sotto sembiante humano

Verace Apollo, che ’l gorgoneo Fonte
     Ne scuopre, e di Parnaso il sacro Monte?
     Non è quegli il gran Sol del Vaticano?
Quegli CINTHIO non è Duce sovrano
     De’ chiari ingegni? quell’augusta fronte
     Nol mostra? ò Muse hor voi seguitel’ pronte
     L’altro fuggendo, e favoloso, e vano
Egli v’inspirerà voci canore,
     E sua mercè non fia da gli anni spento
     Quel, che s’acquista poetando honore;
Ed à lui, ch’è d’ogn’alma illustre ardore
     Del Mondo un giorno ad adorarlo intento
     Tempio il petto sarà, vittima il core.



SO-