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All’Illustriss. & Eccellentiss. Sig.
D· FERRANDO
GONZAGA
Principe di Molfetta, Sig. di Guastalla, &c.
SONETTO XIIII.
I
Lio caduta alzò col nobil canto Quel grande, che spiegò d’Argo i furori,
E del frigio Pastor gli antichi errori
Cagione à l’Asia di perpetuo pianto.
Tu de la figlia del superbo Xanto,
E di lui narri i pastorali amori,
Ed à Pari, ad Enon dan questi ardori
Eterna vita, e glorioso vanto.
Chi fia, che agguagli vostr’altera sorte
Amanti? s’opra questo spirto illustre,
Che offender non vi può Tempo, nè Morte.
Del gran FERRANDO la canora tromba
Vi trahe col suon meraviglioso industre
Da l’incendio, dal ferro, e da la Tomba.
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