E da l’istesso prende
Consiglio come deggia,
E di quai fiori ornar la bionda chioma;
Onde l’azurro al bianco,
O ’l perso al giallo opposto, ò ’nsieme unito
Esca soàue porga
Sol’ à questi occhi miei;
Che di piacer à gli occhi altrui non brama.
Così sol co’ tesori di Natura.
Di Natura i tesori adorna, e terge:
Poi lieta, e vezzosetta
Il mio venire aspetta;
Ed io, ch’altro non bramo
Non già di seta, ò d’ostro il fianco cingo;
Ch’ella ciò non desia:
Ma de la pura lana
Di quell’istessa Greggia,
Che mi dona feconda
I propri figli, e ’l latte sol mi vesto;
E quasi al ballo io me n’andassi adorno
Me n’ vò ratto là dove
Secura ella m’attende;
E sol del suo bel volto
Pasco il digiun del core.
Ella d’un bel rossor segno di gioia
Amorosa s’accende;
Vagheggia vagheggiata.
Felice Povertà, vita beàta.
In duo petti un sol core
Di piacer nutre Amore.
Di piacer tal, che ’n terra
Altro non gli s’agguaglia.