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     Ch’egli anzi al mio morire
     Di pace in segno, e di perdon vorria
     Dar mille baci à l’homicida mia.


MAD. LXXI.


O
Me tre volte, e sei

Più d’ogn’altro felice
     Se de’ contenti miei
     Spiegar potessi in carte
     La millesima parte. ma non lice,
     Che vero Amante tace,
     E copre il bel desìo, che ’l cor gli sface.


MAD. LXXII.


Q
Uanto più mi t’ascondi

Tanto più Donna in me cresce il desìo
     Di mirar gli occhi tuoi,
     Le belle mani, e i capei crespi, e biondi.
     Dunque cruda se vuoi,
     Se vuoi spietata, ch’io
     Ponga fine à l’ardente desir mio:
     Lascia, ch’i’ possa vagheggiarti à pieno;
     Che ’l posseduto ben bramato è meno.


MAD. LXXIII.


A
Ncor, che ’n altra parte

Il sempre dubbio Marte mi rappelle;
     De le turbe rubelle
     Non tem’io; che Madonna al ferro, al foco
     M’hà avezzo sì co’ suoi lucenti sguardi;
     Che de’ fieri nemici e scherzo, e gioco
     Mi saran fiamme, e dardi.


Al-