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MADR. LII.
De la vostra beltade
Non veggio altro che doglia, e crudeltade;
Onde a trarmi le luci io m’apparecchio
Per non veder accolto
Il mio martìre in sì leggiadro volto.
MADR. LIII.
Se ti rimembra un bacio mi donasti
Lungo questo bel Rìo trà questi fiori;
E s’io tacèa giurasti,
Che mille ancor me ne daresti poi.
Io ’l tacqui, e ’l taccio, e s’io no’l fò palese
Bella Ninfa, e cortese
Perche non servi i giuramenti tuoi?
Baciami, che i tuo’ baci
Fìen de la lingua mia nodi tenaci.
MADR. LIIII.
Che la virtute ancor del tuo bel viso
Non conosci, e non sai
Come dolce n’alletta
Il tuo soàve riso,
Com’ardono i be’ rai,
Come ’l crine, e la man lega, e saetta;
Se tanta a lo spuntar de l’Oriente
Hai forza; hor qual l’havrai
Nel bel meriggio ardente?
Alla |