Pagina:Rime (Andreini).djvu/118

106


MADR. LII.


N
El puro, e chiaro specchio

De la vostra beltade
     Non veggio altro che doglia, e crudeltade;
     Onde a trarmi le luci io m’apparecchio
     Per non veder accolto
     Il mio martìre in sì leggiadro volto.


MADR. LIII.


A
Morosa mia Clori

Se ti rimembra un bacio mi donasti
     Lungo questo bel Rìo trà questi fiori;
     E s’io tacèa giurasti,
     Che mille ancor me ne daresti poi.
     Io ’l tacqui, e ’l taccio, e s’io no’l fò palese
     Bella Ninfa, e cortese
     Perche non servi i giuramenti tuoi?
     Baciami, che i tuo’ baci
     Fìen de la lingua mia nodi tenaci.


MADR. LIIII.


V
Ezzosa pargoletta,

Che la virtute ancor del tuo bel viso
     Non conosci, e non sai
     Come dolce n’alletta
     Il tuo soàve riso,
     Com’ardono i be’ rai,
     Come ’l crine, e la man lega, e saetta;
     Se tanta a lo spuntar de l’Oriente
     Hai forza; hor qual l’havrai
     Nel bel meriggio ardente?


Alla