Paradiso donasse
A chi nel far su’ arte11
Ogni inganno diparte
Da que’, da cu’ il mestier gli è domandato:
L’opera arte contasse,
Et poi del tutto o in parte
Visibil o per carte12
Di ciascun si vedesse l’acquistato;
Panni la gente aver sì conosciuta,
Ch’ancor mi senta non buono abachiero,
Se più fosse leggiero
Sanza multiplicar sommerei l’anno
Di quei che d’esso intrassero in tenuta13
Non sol di Siena, ma del Mondo intero.
Del rimanente il vero
Di dirlo abicha sarei in affanno14.
Se giusto esser diria
Nelle più cose stato15
Quei ch’avesse affocato
Quant’a città nel mondo, borghi, et ville16
Paradiso terria
Se avere meritato
PerloFonte/commento: Pagina:Rime-di-Bindo-Bonichi.djvu/262 modo ordinato
Chi leal fosse stato alcun de’ mille;
Che è a dir voler trovar ragione
Chi l’ha del tutto in se per isbandita17.
A se dinega vita18
Chi non debita morte altrui procura19.