Pagina:Rime-di-Bindo-Bonichi.djvu/42

XXXII

strò maggiormente senno e prudenza e coraggio non ordinario nel maneggiar uomini e cose, e contra l’imperversare delle fazioni, preparate rovine d’ogni libertà. Per le quali rotta in gran parte come la concordia così la nascente fortuna della patria, ei fu travolto di nuovo nell’onde delle avversità italiane. Ma, fiducioso di più destro e fortunato piloto e della ineluttabile e più diffusa ragion del diritto, non uscì d’Italia, e ricoverossi a Firenze. Dove spese altri undici anni nell’accrescere e compire i suoi cari studj danteschi; riverito per senno e dottrina e gentilezza dal fiore dei letterati e dei savi di quell’ammirabile Atene. Finchè, rivendicatasi per virtù propria ed altrui quasi tutta l’Italia in libertà, rimpatriò gravato dal peso della vecchiaja l’anno 1859 l’onorando nostro con-