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XXXI


gl’impedirono di partecipare agli studiosi. I quali pur duolmi che rimangano senza le molte e dotte note al catalogo de’ Manoscritti italiani conservati nelle biblioteche di Parigi pubblicato dal prof. Antonio Marsand con maggiore apparato di esteriore eleganza che d’interior buona critica, colle quali l’avv. Ferrari medica i molti e strani errori del quivi poco attento catalogista.

Sedici anni dopo gli amari passi dell’esiglio oltralpe del nostro collega, ecco prorompere da capo l’impeto virtuoso e lo sdegno giusto degl’Italiani, mediante particolarmente l’esempio d’un Re nostro, generoso e sfortunato; ed ecco l’avv. Ferrari assunto ancora nel 1848 con altri savi e buoni cittadini al governo dell’abbandonato paese, anzi pure del nostro che fu Ducato. Nel qual tempo egli mo-