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VI.


     Compra il poder di quel, ch’hai guadagnato,
E dàllo ad un, che mezzo t’impromette,
Poi ne dà cinque a te, e tienne sette,
E anche li par tropp’essere ingannato

     Che pensa in questo: l’ho molto affannato,
Mentre ch’io lavorai, ed egli stette.
Con questi quarteruol suo ragion mette,
Sì che rimane il ben pur dal suo lato.

     Ma ben è ver, che quando ei viene a morte,
Vuol sie renduto infino ad un danaio,
Ma alla sua lingua tien chiuse le porte.

     Fa testamento sanza calamaio;
Po’ giuocan li figliuoi col peso forte.
S’e’ fe’ col quarto, ed e’ fan collo staio.