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XXII.
Gli asin del mondo sono i mercatanti,
E’ cavalier que’ ch’han per vizio onori,
E li tiranni son gli uomin maggiori ,
Chi in corte è duca son cani latranti.
E porci sono i cherci e mal usanti,
E lupi sono i malvagi pastori,
Ipocreti son li consigliatori
1. . . . . .
L’altra bruttaglia, ch’è peggiore, o tale,
Ciascun per ingannare adesca l’amo ;
Quegli è il più dotto, che più fa di male.
Succidi, Iddio Signor, l’albero e il ramo,
Se vogli far vendetta universale,
E poi rinnova il mondo d’altro Adamo.
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- ↑ Lacuna nell’unico testo servitone d’esemplare, che è il Laurenziano 63 plut. 76.