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XV.
Un modo c’è a viver fra la gente,
E in ciascun altro tutti perdi e’ passi:
Cessa da’ magri, ed accostati a’ grassi,
Odi, e guarenta, e di tutto consente.
Fa bocca a riso, e giuoca del piacente,
Non gli riprender, se avventasser sassi,
E se d’usare il ver ti dilettassi,
Sanza commiato partiti al presente.
Hanno per niente l’uom, ch’è vertudioso,
Se la fortuna l’ha posto in bassezza,
E fanno onore all’uom ricco lebbroso.
La turba stolta la virtù disprezza,
E credon nei fiorini aver riposo:
Cercan l’amaro, e fuggon la dolcezza.